CASA #A223 | LIVING CORRIERE
PROGETTARE UN MINI APPARTAMENTO A PALERMO SENZA FARE FINTA DI ESSERE A NEW YORK
Il progetto di studio DiDeA trasforma in casa minima un vecchio laboratorio nel cuore della città, senza cancellarne la storia
Progettare mini appartamenti è diventata una disciplina a sé, fatta di soluzioni salvaspazio ingegnose, mobili multifunzionali e dettagli che spesso vengono presi a prestito dal mondo nautico, dove abitare in piccoli spazi è da sempre una necessità.
Ma queste case piccole , spesso immaginate come categoria destinata ai single e ai fuorisede, sono irrealtà anche un mondo che si deve confrontare con il lascito culturale dei contesti in cui si inseriscono: per questo motivo un monolocaledi New York non può, e non deve, essere immaginato come un piccolo appartamento di Tokyo o di Roma.
Qui, per esempio siamo a Palermo , in un vecchio laboratorio artigianale all’interno di un palazzo storico: lo studio DiDeA ha rinunciato a mobili ipertecnologici e soluzioni in stile industrial, riuscendo a trovare un equilibrio tra il segno pulito e contemporaneo indispensabile per intervenire in uno spazio così piccolo e i toni chiari e naturali dei materiali tipici di un arredo di fattura artigianale.
“Questo luogo era un piccolo laboratorio artigianale dove producevano mattoni in cotto. Progettare una casa minima in un contesto storico è stato per noi un esercizio molto complesso che ha richiesto studio e la meticolosa ricerca di tutti quegli espedienti architettonici utili a recuperare spazio rispettando la forma architettonica originaria” spiegano gli architetti.
La memoria del luogo si preserva nelle volte a crociera della copertura e nella porta industriale in ferro che conduce al piano terra, dove sono collocate la zona giorno, la cucina e il bagno.
La scala, indispensabile per poter sfruttare l’altezza di questo monolocale di 30 metri quadri , diventa protagonista funzionale dell’ambiente, con alcuni gradini destinati a contenitori e l’inserimento della cucina nel sottoscala. Disegnata su misura, quest’ultima è contenuta all’interno di un mobile: chiuso è una madia a servizio della zona giorno, aperto si trasforma in un piano cottura con quattro fuochi e lavello in acciaio, e tavolo a ribalta.
Nella zona giorno pochi mobili definiscono gli spazi: un tavolo in rovere per la zona pranzo e un divano per il soggiorno, valorizzati da uno studio accurato dell’illuminazione.
Al piano superiore del monolocale è collocata la zona notte, con la camera da letto, la cabina armadio e un bagno. Anche qui dominano i toni naturale del legno di rovere scelto per il parquet. Unica eccezione il bagno, per cui è stata scelta una finitura in resina grigia.
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